In realtà è ancora Salone del Libro contro Tempo di Libri (o viceversa)!
Domenica scorsa è terminato il 31° Salone Internazionale del Libro di Torino, edizione di successo, visto che ha avuto un numero di visitatori, seppur di poco, superiore a quello dell’anno passato.
Anche l’anno scorso avevamo affrontato l’argomento mettendo in luce, sicuramente più di quest’anno, la concorrenza con “Tempo di Libri”, Fiera internazionale dell’editoria, svoltasi a Milano, a marzo, e anch’essa manifestazione di successo, con un +60% di visitatori rispetto alla prima edizione.
Quest’anno la concorrenza è apparsa meno evidente, ed il risultato è stato positivo per entrambe le manifestazioni.
Di oggi la notizia che l’AIE (Associazione Italiana Editori), organizzatrice di Tempo di Libri, ne ha confermato la terza edizione per il 2019.
Bene, benissimo. Ma visto che, come ha dichiarato oggi il presidente dell’associazione Ricardo Franco Levi, “è fondamentale contribuire alla promozione della lettura, sia perché la crescita degli indici di lettura è una precondizione perché il mercato librario si allarghi sia, soprattutto, per l’interesse generale del Paese”, noi, che siamo altrettanto attenti alla promozione della lettura, ci domandiamo, semplicemente: perché non abbattere il duopolio “Salone-Tempo” e fare uno sforzo per rendere complementari le manifestazioni?
E, già che ci siamo, raccordare il tutto con le altre iniziative di successo come “Book pride” e “Bookcity”, per rimanere solo in ambito milanese. La necessità di allestire una regia super partes, per unire gli sforzi e valorizzare le varie realtà più che evidenziare differenze ed alimentare la concorrenza in un settore che non ne ha bisogno.