In questi giorni Esino Lario, ridente paesino di circa 800 anime in provincia di Lecco, ospita un raduno molto particolare: si tratta di oltre mille wikifratelli provenienti da 780 paesi: sono le persone che contribuiscono ad alimentare la famosa enciclopedia multilingue collaborativa, online e gratuita che tutti conosciamo, la più vasta della rete: Wikipedia.
Fino al 28 giugno gli autori di questo sapere globale potranno convivere in questo paesino di montagna che si è aggiudicato l’eccezionale ritrovo rispetto ad altri candidati nel mondo come le più celebri Atlantic City e Manila.
L’iniziativa è stata fortemente promossa da Iolanda Pensa, ricercatrice a Lugano, contributrice di Wikipedia e cugina del sindaco di Esino Lario.
Per alloggiare i wikifratelli, considerata l’esistenza di una sola pensione in paese, il sindaco Pietro Pensa è riuscito a mobilitare buona parte degli abitanti, che hanno dato ospitalità gratuita nelle proprie case e hanno partecipato a corsi di inglese offerti dal Comune per essere messi in condizioni di comunicare con gli ospiti stranieri.
Wifi gratuita ovunque, megatendone per il vitto in comune, l’ex cinema trasformato in una sala polifunzionale da 280 posti, scuola e museo ristrutturati all’insegna della cultura grazie ai finanziamenti di Fondazione Wikipedia e Fondazione Cariplo.
Un grande esempio di collaborazione e condivisione, sul piano umano e culturale. Dove si dimostra che l’unione (tra istituzioni, personaggi di spicco e semplici cittadini che si sono messi in gioco) fa la forza, e lo sharing funziona!
Categoria: sharing economy
Letti di notte e letti in viaggio
Elena, una nostra iscritta, ci trasmette entusiasmo con questa sua mail.
Non sono una persona che viaggia spesso, ma da quando casualmente mi sono iscritta a BiblioShare un annetto fa e mi sono avvicinata ai servizi di sharing, ho preso un paio di volte dei passaggi tramite Blablacar. Il sistema è intelligente: sfrutti il viaggio che qualcuno farà di sicuro ad un prezzo conveniente e sei in compagnia. Chi ti ospita a sua volta divide i costi del viaggio e ha qualcuno con cui chiacchierare: il “bla bla” di Blablacar sta proprio ad indicare questo aspetto. In fin dei conti, in tre/quattro ore di viaggio che cos’altro si può fare?
Da un sondaggio realizzato su un campione di utenti della community italiana è emerso che gli argomenti di conversazione preferiti sono, nell’ordine, lavoro e studio, suggerimenti di viaggio, suggerimenti turistici sulla destinazione, letteratura e cultura, cibo. Quindi anche letteratura e cultura, esattamente per il 10% degli utenti!
Ho scoperto che in occasione di Letti di Notte, la notte bianca del libro e dei lettori, il prossimo 18 giugno, tramite Blablacar saranno diffuse cartoline con citazioni letterarie che evocano viaggi e destinazioni. Le cartoline potranno essere condividise con i passeggeri e diventare uno spunto di conversazione sul mondo della lettura, dei libri e dei viaggi.
Bello no?
A me solo il fatto che esistono due realtà di sharing economy che utilizzo e che contribuiscono a diffondere la lettura mi riempie di gioia. E volevo segnalarvelo.
W BiblioShare e W Blablacar!
“Pile” di libri in regalo a New York
Prendendo spunto da un articolo de “Il Libraio” di ieri, segnaliamo questa iniziativa che ha alcuni principi in comune con BiblioShare.
Come si legge su altri siti che ne hanno dato notizia, il progetto “Reading Project” di Shaheryar Malik ha ricevuto una discreta eco sui media locali che si sono interrogati su chi e perché aveva individuato otto luoghi frequentati della città (la stazione della metropolitana di Times Square, Central Park, la High Line, il ponte di Brooklyn e altre location) dove abbandonare pile di una cinquantina di libri, invitando i passanti a prenderli e leggerli, per poi inviare una mail al proprietario una volta terminata la lettura. I libri sono stati tutti prelevati e Malik ha ricevuto mail da 30 Paesi del mondo!
Malik ha dichiarato: “Invece di condividere un altro selfie, ho condiviso i miei libri. Le persone che hanno partecipato a questo progetto sono ora connesse con me. Non ci conosciamo, ma so che cosa hanno letto e viceversa: è un’esperienza molto personale”.
A noi l’iniziativa è davvero piaciuta molto e ci dà modo di pensare che Malik e BiblioShare siano sulla stessa lunghezza d’onda: il nostro manifesto parla chiaro, soprattutto in questi punti!
1. Leggere è BELLO e rende FELICI
2. Condividere con gli altri le EMOZIONI provate nella lettura di un libro, ANCORA DI PIÙ
3. Prestare è un atto di GENEROSITÀ
4. Presta i tuoi libri più belli, quelli che AMI di più
9. Rendi la lettura un’ESPERIENZA PIÙ AMPIA, non limitata al padrone del libro
Podcast della presentazione di ieri
Ieri abbiamo partecipato alla serata del “salotto letterario” di San Donato Milanese, organizzato da RecSando ed il “Circolo 6×4“, con la presentazione dell’ultimo libro di Gino Marchitelli, Il barbiere zoppo, e non solo…
La serata è stata interessante, a cominciare dall’intervento di Roberta che ha brevemente raccontato della nostra biblioteca diffusa. Lo speech è stato registrato e ve lo presentiamo qui.
Buon ascolto!
Trasmissione “L’Altro Pianeta” – Radio 24 – podcast
Come indicato nel post precedente, qui il podcast (23′) della trasmissione di Laura Bettini, L’Altro Pianeta, su Radio 24, trasmissione tutta dedicata all’evento NEXTSanDo.
Dal minuto 12:30 circa si parla nello specifico di sharing economy e poi di BiblioShare.
BiblioShare, sharing economy e NEXTSanDo su Radio 24
Oggi pomeriggio alle 14:30, Paolo Pisani, fondatore di BiblioShare, verrà intervistato, insieme agli altri organizzatori della serata NEXTSanDo del 14 aprile prossimo, nel corso di “L’altro Pianeta“, su Radio 24, trasmissione condotta da Laura Bettini dedicata a cercare di capire “se e come si può vivere in un mondo più sano, più pulito e più onesto”.
Si parlerà della serata NEXTSanDo, di come è nata, della sua finalità e di cosa significa, e tra gli ospiti, oltre al presidente di RecSando Fabrizio Cremonesi ed al presidente di Bicipolitana Network Flavio Mantovani ci sarà anche Elena Jachia, direttore ambiente di Fondazione Cariplo nonché ospite a NEXTSanDo.
Pisani avrà uno spazio anche per parlare di economia condivisa e di BiblioShare.
Buon ascolto!
Anche i #libri alla prova #sharingeconomy
Social Milano, il sito che si occupa di socialità nella metropoli milanese, quattro settimane fa, a firma di Alessio Baù, ha descritto un panorama aggiornato sui servizi di sharing presenti a Milano, parlando anche di BiblioShare.
Di seguito un estratto dell’articolo:
Milano, si dice oggi, è una delle capitali della sharing economy. Regina in Italia, competitiva in Europa. Ho provato a mappare le diverse opportunità e sperimentazioni che si incontrano nella nostra città grazie alle pratiche di condivisione di beni materiali, servizi o conoscenze, percorsi che spesso seguono obiettivi diversi: economici, sociali, ecologici o politici.
…
CONOSCERE
Da un anno, nel quartiere Rogoredo-Santa Giulia, è stato avviato con successo il progetto Biblioshare, una piattaforma di condivisione delle letture che ogni abitante del quartiere può offrire al proprio vicino di casa. Gli utenti devono registrarsi e per usufruire dei libri devono a loro volta mettere a disposizione degli altri, i propri. A Biblioshare non hanno aderito solo singoli cittadini, ma anche scuole (come l’Istituto Comprensivo Sottocorno di via Monte Piana e di via Monte Popera, con 4100 titoli) e condomini speciali, come quello di via Rembrandt 12, dove trova casa il primo esempio di biblioteca condominiale, per un totale a oggi di oltre 12.000 libri “biblioshared”. Il progetto è particolarmente efficace perché intercetta un fenomeno fluido come il bookcrossing e lo rende però sistema, legato fortemente al territorio.
È un bell’esempio di come anche il nostro modo di conoscere e apprendere stia cambiando grazie a pratiche di condivisione anche in un settore lento come quello librario.
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Perché i principi della sharing economy diventino sistema servirà una riflessione profonda fra tutti gli attori della città, per arrivare a un patto di fiducia che renda possibile un’altra economia. Fiducia: un bene comune.
Questo il link diretto all’articolo.
Una “buona nuova”: BiblioShare
E’ di oggi questa recensione sul nostro servizio, a firma Alessandro Fumagalli, sul sito “Buona Nuova“, www.buonanuova.it.
Insomma, c’è qualcuno che, una volta tanto, mira a mettere in evidenza ciò che di buono esiste in Italia: pratiche virtuose, buone abitudini, belle cose, servizi utili, ecc., di cui si parla poco o proprio per nulla. Bene, BiblioShare è tra questi servizi, e noi ne siamo orgogliosi e ringraziamo Alessandro per aver scritto di noi.
L’articolo è interessante e merita una lettura anche da parte di chi conosce bene BiblioShare.
La biblioteca condominiale di via Rembrandt 12 è “biblioShared”
Lo scorso settembre avevamo già presentato la biblioteca condominiale di via Rembrandt 12 a Milano e avevamo creato la sua community BiblioShare con i primi 200 libri.
Ora abbiamo inserito l’intero catalogo a disposizione, per un totale di 2226 titoli.
Altri titoli, compatibilmente con il lavoro di catalogazione in formato digitale che si sta compiendo verranno aggiunti in futuro.
E’ un grande lavoro quello che è stato fatto, perché consente ai frequentatori di questa splendida realtà milanese di richiedere online dei titoli che verranno ritirati in loco negli orari di apertura.
Siccome il servizio è reso disponibile tramite la biblioteca condominiale, i membri della community non sono tenuti (non possono nemmeno) a mettere a disposizione propri libri.
Per gli utilizzatori della biblioteca di via Rembrandt è stata messa a disposizione una breve descrizione di come accedere e iscriversi al servizio.
La versione inglese di BiblioShare!
Ci hanno segnalato che la nostra piattaforma è nota anche all’estero, pur non avendo una versione ufficiale in altra lingua.
Il portale danese Sharing Lab (www.sharinglab.dk), che si occupa di economia collaborativa e ricerca casi interessanti nel mondo su servizi di condivisione, evidentemente ci ha individuato e ci ha portato all’attenzione del suo pubblico, sottolineando l’importanza delle nostre community presenti sul territorio.
Singolare poi che venga proposto il link al nostro servizio con la traduzione inglese di Google, cosa che ci ha fatto un po’ storcere il naso dal punto di vista dell’impatto grafico ma ci ha incuriosito parecchio: questo è il link.